Questa mattina al Liceo Amoretti e Artistico, nell’Aula Magna del Liceo Artistico, è stato presentato il libro “Criminali del Campo di Concentramento di Bolzano, deposizioni disegni, foto e documenti inediti” del Prof. Costantino Di Sante, studioso, direttore dell’Istituto storico provinciale di Ascoli Piceno, che vanta collaborazioni con le Università di Teramo e di Roma Tre.
All’incontro, curato dall’Aned, con il patrocinio della città di Imperia, dell’Isrecim e dell’Anpi provinciale, hanno partecipato l’assessora alla cultura Manuela Roggero, la consigliera provinciale Paola Carli, il presidente dell’Istituto storico della Resistenza l’onorevole Giovanni Rainisio e la vice presidente dell’Aned Anna Maria Peroglio Biasa, che ha diretto gli interventi.
Hanno seguito l’evento in Aula Magna le classi quinte del Liceo Artistico e la classe terza dell’indirizzo di arti figurative, mentre altre classi dell’Istituto si sono collegate dalla propria aula.
Dopo un’introduzione ed i saluti iniziali, ai ragazzi è stato proiettato il documentario “Gli ultimi mesi – Il lager di Bolzano” (regia: Dario Dalla Mura, Elena Peloso).
Il filmato ci ha mostrato il campo diretto dal Comandante Karl Friedrich Titho e dal feroce maresciallo Haage. Tra i guardiani e i secondini vanno anche ricordati, per la loro crudeltà Michael «Misha» Seifert e Hildegard Lächert, detto la «Tigre». Nonostante l’aberrazione che i campi di concentramento hanno rappresentato, anche tra quelle tetre aree delimitate dal filo spinato ci fu chi, e furono molti, seppe dire «no» al nazismo ed ebbe il coraggio e la saldezza d’animo di resistere e dissentire.
L’arte ha rappresentato senz’altro uno dei modi per contestare ed evadere da tanta disumanità. I tanti artisti che furono coinvolti nelle persecuzioni politiche e razziali messe in atto dalla Germania nazista e dai suoi alleati, tra il 1933 e il 1945 hanno continuato a lavorare (e con il loro lavoro, a lanciare messaggi) anche nei ghetti, nei campi di concentramento, negli accampamenti dei partigiani e nei campi dei rifugiati. Lo sgomento, il terrore, la volontà di rivolta e il dolore traspaiono chiaramente dalle opere dell’epoca.
Il prof. Costantino Di Sante ha successivamente presentato il suo testo parlando del campo di concentramento (Polizei-Durchgangslager) di Bolzano, in via Resia, che entrò in funzione nell’estate del 1944 all’indomani della chiusura del campo di Fossoli, una frazione del comune di Carpi, in provincia di Modena. Il lager di Bolzano ha ereditato dalla struttura del campo carpigiano, prigionieri, guardiani, personale amministrativo e stamperia.
Infine, due allieve del Liceo Artistico hanno concluso con la lettura di una ricerca sulle biografie di Armando Maltagliati e Aura Pasa.
Gli interventi sono stati intervallati dall’ascolto di brani musicali suonati da Anna Maria Periglio Biasa e dall’allieva del Liceo Amoretti Anita Vinciguerra.
In occasione dell’incontro sono stati esposti i disegni di due internati del lager di Bolzano, che con questa forma figurativa hanno in tal modo provato a dare testimonianza della loro esperienza drammatica:
Armando Maltagliati realizzava ritratti dei deportati, disegni originali donati all’ANED, fogli intrisi di sofferenza ma tristemente necessari ai nostri occhi, per non dimenticare;
Aura Pasa con la sua “Arte per resistere” soprannominata Menestrella nel lager non perde mai la voglia di raccontare, attraverso rime scanzonate e il linguaggio dell’arte, con vignette e bozzetti, la vita del campo, sapendo cogliere con perizia i rarissimi momenti di distensione ed evasione (esclusivamente mentale) a cui i deportati dovevano per forza di cose appligliarsi per cercare di mantenere un barlume di umanità.
Mostrare ai nostri studenti quanto sia stata importante l’arte come strumento di evasione, sfogo e contestazione anche in uno dei periodi più bui della storia dell’umanità, è probabilmente stato il messaggio più importante che questa mattinata a scuola ha veicolato a tutti noi.